FP CGIL proclama lo sciopero dei precari della giustizia: 16 settembre 2025

FP CGIL proclama lo sciopero dei precari della giustizia: 16 settembre 2025

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Martedì 16 settembre prosegue la battaglia della FP CGIL, già iniziata con le mobilitazioni del 30 giugno e del  1 luglio, in sostegno ai precari assunti dal Ministero della Giustizia con il PNRR: personale assunto per dare supporto agli uffici giudiziari, soprattutto operatrici e operatori per gli uffici per il processo e per i data entry ma anche funzionari tecnici.

Complessivamente sono circa 12.000 lavoratrici e lavoratori sul territorio nazionale.

Solo per 3000 di loro c’è la garanzia di ottenere la stabilizzazione .

Per altri 3000 c’è l’impegno del governo all’assunzione tramite le risorse che saranno stanziate nella prossima legge di bilancio ma per le  6000 persone rimanenti nessun tipo di garanzia.

La FP CGIL denuncia che se non si interviene per tempo, alla scadenza dei loro contratti, cioè a giugno 2026, queste persone rimarranno senza un posto di lavoro : questo significherebbe non solo l’interruzione improvvisa di un percorso professionale costruito con impegno e competenze, ma anche il ritorno a una condizione di incertezza economica che vanificherebbe ogni prospettiva di stabilità e dignità lavorativa.

A Monza parliamo di 70 dipendenti precari, assunti negli ultimi anni con contratto a tempo determinato, che hanno dato un apporto decisivo all'ammodernamento del sistema giustizia e alla riduzione dell'arretrato che rappresentava un serio problema.

Lo sciopero si concretizzerà con un presidio davanti alla sede del Tribunale di Via Vittorio Emanuele dalle 9 alle 12.

“Abbiamo scelto la sede di Via Vittorio Emanuele” dichiara la segretaria organizzativa della FP CGIL MB Silvia Papini “perchè, con la sua posizione di passaggio nel centro di Monza, ci consente di rendere più visibile la nostra battaglia che non è solo la battaglia (importantissima) per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, ma è anche battaglia  per una Giustizia davvero Giusta. Parliamo di personale altamente qualificato, inserito nei tribunali per rafforzare l’amministrazione della giustizia. Senza il loro contributo, le cancellerie rallentano, i procedimenti si accumulano, le udienze slittano. La macchina della giustizia si blocca, e a pagarne il prezzo sono i cittadini, in particolare i più vulnerabili, che attendono una risposta dallo Stato su cause civili, penali e familiari.”

“E’ inaccettabile” continua Papini “ che dopo aver formato e impiegato queste persone in ruoli essenziali, lo Stato ora pensi di lasciarle andare via come se fossero facilmente sostituibili o del tutto sacrificabili. Hanno garantito efficienza e competenze in un sistema già fortemente sotto organico e in difficoltà. La stabilizzazione di questi lavoratori non è solo una questione di dignità del lavoro: è una questione di giustizia sociale. Chiediamo al Governo e al Ministero della Giustizia di assumersi le proprie responsabilità e di trovare soluzioni concrete e durature. Lo chiediamo a nome delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche nell’interesse dell’intero paese”

La FP chiama, allora, a raccolta, non solo tutta la CGIL  ma anche tutta la cittadinanza: i servizi pubblici sono il pilastro su cui si regge la democrazia. Vanno difesi perchè nessuno resti escluso dai diritti fondamentali. Martedì difendiamo il diritto alla Giustizia!

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