Legge di bilancio, Cgil proclama sciopero generale il prossimo 12 dicembre

Legge di bilancio, Cgil proclama sciopero generale il prossimo 12 dicembre

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Landini: livelli salariali da fame, 12 dicembre sciopero per la dignità del lavoro

Intervenendo all’assemblea nazionale delle delegate e dei delegati della Cgil a Firenze, il segretario generale Maurizio Landini ha illustrato le motivazioni che portano all’indizione dello sciopero generale del 12 dicembre 2025, proclamato contro la Legge di Bilancio 2026 e per chiedere un cambiamento reale delle politiche economiche e sociali del Governo.

“Le ragioni che ci portano allo sciopero generale sono ragioni pienamente sindacali – ha dichiarato Landini – che partono da un obiettivo molto preciso: aumentare i salari, cambiare il fisco, investire sulla sanità, garantire una salute e una sicurezza vera, rilanciare una politica di investimenti pubblici che crei lavoro, che superi la precarietà e che dia un futuro ai giovani e alle donne che stanno pagando un prezzo altissimo.”

Il segretario generale ha ricordato che la mobilitazione coinvolge tutti i settori, pubblici e privati e ha ricordato quanto avvenuto nei giorni scorsi con la firma separata del CCNL Funzioni Locali terzo CCNL del comparto pubblico (dopo Funzioni Centrali e Sanità) non sottoscritto da CGIL :

" A chi dice che noi non firmiamo i contratti perche ce l’abbiamo con il governo, vorrei che fosse chiaro un punto. C’é una regola:  perchè esista una trattativa bisogna che le due parti accettino di poter negoziare e costruire una mediazione tra le piattaforme e i vari interessi  che sono in atto. Una trattativa nel rinnovo dei contratti pubblici e sulla legge di bilancio non c’e mai stata. Il governo ha deciso che più del 5,97% non sarebbero aumentati i salari e da li non si è avviata una trattativa ma una progressiva richiesta di adesione alla proposta da parte delle organizzazioni sindacali Questa non é una trattativa.Non c'e un contratto nazionale privato che sia stato firmato al 6%. Siamo al paradosso che è il governo, come datore di lavoro, che sta programmando la riduzione del potere d'acquisto e dei salari di tutto il lavoro pubblico."

"I contratti separati in natura non esistono. Perchè, come é avvenuto questa volta, la logica che porta agli accordi separati la decidono le controparti. E la logica è che c’é un contratto separato perchè la controparte, sia pubblica che privata, di volta in volta, decide con chi gli conviene fare l’accordo e a chi conviene chiedere l'adesione."

E ha aggiunto "Chi fa un lavoro pubblico in realtà, attraverso il suo lavoro, difende e tenta di esercitare i nostri diritti di tutela".

“Questa non è semplicemente un’operazione di risparmio. Qui c’è un disegno lucido che oggi viene avanti da questo governo: quello di mettere in discussione l’esistenza stessa di un Servizio Sanitario Nazionale pubblico, di un servizio dell’istruzione, della scuola, degli asili, perché hanno in testa un processo di privatizzazione dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione. Questa è la verità delle cose che stanno avvenendo e che stanno succedendo. Diamogli un nome e un cognome: questo è quello che sta succedendo.”

Il segretario ha poi denunciato la situazione di crescente precarietà e impoverimento del lavoro: “Ci sono livelli salariali da fame che stanno portando infermieri e medici ad andarsene dal servizio pubblico, e che stanno spingendo centinaia di migliaia di giovani del nostro Paese ad andarsene via in giro per il mondo per poter vivere con dignità.”

"Il nostro non è uno sciopero contro loro, perchè abbiamo imparato che i governi passano, qui c'è in gioco il futuro stesso del nostro paese , in gioco c’é la possibilità di dare un futuro al nostro paese. Noi, ai giovani, alle donne, alle persone che verranno dopo di noi, che mondo lasciamo?”

Landini ha poi ricordato che " I processi nei loghi di lavoro anticipano sempre i processi sociali. E quando, nei luoghi di lavoro, passa l'idea che non ci sono due soggetti che hanno pari dignità e che possono negoziare tra di loro ma che c’è un unico soggetto, che é il mercato o l’impresa, che deve decidere al posto di tutti e se passa l'idea che lavoratrici e lavoratori diventano dei semplici strumenti che si devono adattare, vuol dire che  la democrazia viene ridotta.

E quando, nei luoghi di lavoro, viene messa in discussione la democrazia, é nel paese che viene messa in discussione la democrazia e l’esistenza stessa dei valori e della costituzione"

“La solidarietà è il valore fondante su cui si fonda il sindacato. Ma la solidarietà tra uguali  è la cosa più semplice del mondo. La vera solidarietà è quella per cui quelli che stanno meglio e che hanno diritti devono essere pronti a battersi e a scioperare per dare i diritti a quelli che non ce li hanno. Questo è il sindacato. Senza di questo non cambia nulla.”

La FP CGIL è pronta allo sciopero del 12 dicembre, per la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, per la dignità del lavoro.

 

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